L’attuale stop alle cessioni edilizie ha provocato, come effetto immediato, cassetti fiscali pieni e conti in rosso. Vero è che il Governo sta lavorando per risolvere, nella maniera – ci si augura – più opportuna per le migliaia di imprese che hanno avviato lavori in acconto, ma intanto la vita, giocoforza, prosegue. E anche i bonus collegati al mondo dell’edilizia.
Parliamo di caldaie e della loro sostituzione. Allo stato attuale è possibile perseguire tre strade, che conducono, entrambe, ad agevolazioni rientranti nel cosiddetto Bonus caldaia 2023. All’atto pratico, si ha diritto a una detrazione Irpef pluriennale in dichiarazione dei redditi rispetto alla spesa sostenuta. Entriamo nei dettagli.
Partiamo, innanzitutto, dalle tre percentuali di detrazione fiscale del 50%, 65% e 90%, a seconda dei casi.
DETRAZIONE IRPEF DEL 50%. È la percentuale riservata ai lavori rientranti nel Bonus ristrutturazioni, dedicato alla manutenzione ordinaria, per un importo massimo di 30mila euro.
DETRAZIONE IRPEF DEL 65%. È la percentuale riservata ai lavori rientranti nell’ Ecobonus, per una spesa massima di 96mila euro.
DETRAZIONE IRPEF DEL 90%. È la percentuale riservata ai lavori rientranti nel Superbonus e, come tale, si ha necessità di presentare l’asseverazione di un professionista abilitato, la certificazione di produzione, le fatture di tracciabilità del pagamento e la corrispondente comunicazione all’Enea.