Fino al 31 dicembre 2024, ai soggetti passivi Irpef ed Ires, per tutti gli interventi volti all’adozione di misure antisismiche per singole unità immobiliari o condomini spetta una detrazione delle spese sostenute dalle imposte sui redditi. Questo vale esclusivamente per gli interventi attivati dopo l’1 gennaio 2017 nelle zone sismiche ad alta pericolosità quali Sicilia, Campania, Calabria, Molise, Umbria, Abruzzo, Veneto, Friuli Venezia Giulia.
IL SISMABONUS 2024. La normativa prevede agevolazioni fiscali per una serie di interventi volti a migliorare la sicurezza sismica degli edifici. Questi interventi includono il miglioramento sismico tramite operazioni volte ad aumentare la resistenza complessiva dell’edificio ai terremoti; ma anche l’adeguamento sismico con modifiche strutturali per portare l’edificio a un livello di sicurezza conforme alle normative attuali. Infine, rientrano nella normativa del Sismabonus 2024 anche gli interventi sulle coperture, riguardanti specificamente le strutture orizzontali, o parti di esse, e includono l’aumento della capacità portante, la riduzione dei pesi, l’eliminazione delle spinte sulle strutture verticali, il miglioramento dell’azione di ritegno delle murature, la riparazione, integrazione o sostituzione di elementi della copertura.
RIPARAZIONE E RIPRISTINO DI ELEMENTI STRUTTURALI. Si tratta di interventi che si concentrano su elementi in muratura, calcestruzzo armato o acciaio, deteriorati a causa di fattori come esposizione agli agenti atmosferici, umidità, invecchiamento o disgregazione dei componenti. L’obiettivo è ripristinare la resistenza originaria.
RIDUZIONE DEL RISCHIO DI INNESCO DI MECCANISMI LOCALI. Sono da annoverare tutta una serie di interventi specifici per prevenire danni locali, quali l’inserimento di catene e tiranti per impedire il ribaltamento delle pareti negli edifici in muratura, il rafforzamento dei nodi trave-colonna negli edifici in calcestruzzo armato per evitare rotture premature e favorire lo sviluppo di meccanismi duttili nelle travi, la cerchiatura delle travi e colonne con diverse tecnologie per migliorare la duttilità, il collegamento degli elementi di tamponatura alla struttura in calcestruzzo armato per prevenire il ribaltamento, il rafforzamento di elementi non strutturali pesanti, come camini, parapetti e controsoffitti, o dei loro vincoli e ancoraggi alla struttura principale.
L’obiettivo comune a ciascuna tipologia di intervento è aumentare la sicurezza strutturale degli edifici, migliorando la loro capacità di resistere agli eventi sismici e riducendo i rischi per le persone e le proprietà. Per interventi che non comportano un miglioramento di classe sismica, è prevista una detrazione fiscale del 50% fino ad un tetto massimo di 96mila euro per ogni unità immobiliare.
Tale percentuale di detrazione può aumentare fino all’85% se persistono determinate condizioni, ponendo sempre il limite massimo di 96mila euro, e può essere ripartita in 5 quote annuali dello stesso importo:
- detrazione del 70%, per le singole unità immobiliari, se si passa a una classe di rischio inferiore;
- detrazione del 75%, per gli edifici condominiali, se si passa a una classe di rischio inferiore;
- detrazione dell’ 80%, per le singole unità immobiliari, se si passa a due classi di rischio inferiore;
- detrazione dell’85%, per gli edifici condominiali, se si passa a due classi di rischio inferiore.
L’importo massimo delle spese relative agli edifici condominiali è da considerare moltiplicando 96mila euro per il numero delle unità immobiliari che costituiscono l’edificio.
Per gli interventi di riduzione del rischio sismico realizzati da imprese edili, l’acquirente di un immobile ricostruito può beneficiare di una detrazione fiscale sull’acquisto di abitazioni demolite e ricostruite, situate nelle zone ad alto rischio sismico.
Questa detrazione può arrivare fino all’85% del costo di acquisto, con un limite massimo di spesa di 96mila euro. In dettaglio:
- 75% del prezzo di acquisto della singola unità immobiliare, come specificato nell’atto pubblico di compravendita, se l’intervento porta a una riduzione del rischio sismico che comporta il passaggio a una classe di rischio inferiore,
- 85% del prezzo della singola unità immobiliare, come indicato nell’atto pubblico di compravendita, se l’intervento determina una riduzione del rischio sismico che comporta il passaggio a due classi di rischio inferiori.
È importante per tuti i contribuenti (persone fisiche o giuridiche) approfittare di questa opportunità di messa in sicurezza di edifici, soprattutto in territori ad alto rischio sismico, poiché dal primo gennaio 2025 la detrazione non sarà più conveniente come lo è sino ad ora, in quanto scenderà drasticamente al 36%.