Scade oggi il versamento del saldo Imu di dicembre. Un’incombenza che quest’anno ha subito diversi cambiamenti a causa della pandemia Covid: la difficile situazione economica, conseguente all’emergenza sanitaria, ha coinvolto lavoratori, famiglie e imprese a tal punto da portare il governo a emanare diversi provvedimenti e decreti di proroga alle varie scadenze fiscali e contributive, fino anche a cancellare, in alcuni casi, il pagamento del versamento dell’imposta municipale unica.
Alcuni contribuenti non dovranno quindi versare l’Imu, essendone stati esonerati. Ricordiamo però che per tutti gli altri, resta fissata la scadenza di oggi. Secondo un’elaborazione fornita dal Servizio Uil, lavoro, coesione e territorio, saranno chiamati ai versamenti oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale, di cui circa il 40% sono lavoratori dipendenti e pensionati.
SOGGETTI CHE ENTRO OGGI DEVONO PAGARE IL SALDO IMU. I lavoratori dipendenti e i proprietari di una seconda casa dovranno continuare a versare al fisco l’Imu a partire dal secondo immobile posseduto. Si tratta, nello specifico, di proprietari di aree fabbricabili; di terreni agricoli e di fabbricati, esclusa la prima casa, a patto che non rientri nelle categorie catastali di abitazioni di tipo signorile, ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
L’EXCURSUS DEGLI “ESONERATI” DAL VERSAMENTO DEL SALDO IMU. Il governo è intervenuto in questi mesi, prevedendo inizialmente l’esonero della prima rata Imu 2020 esclusivamente per il settore del turismo e dello spettacolo, estendendo solo in un secondo momento l’esenzione della seconda rata Imu 2020 anche ad altre attività.
Con il Decreto Agosto, quindi, è stato stabilito l’ “esonero” per alcune categorie di immobili, quali: gli stabilimenti balneari (marittimi, lacuali e fluviali) e quelli termali; gli alberghi; le pensioni e gli immobili destinati alle attività turistiche. C’è un però: le esenzioni valgono a patto che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.
Esenzione che poi viene riconosciuta anche per gli immobili utilizzati per eventi fieristici o manifestazioni, spettacoli cinematografici e teatrali, discoteche e sale da ballo.
Successivamente il primo Decreto Ristori ha apportato una ulteriore estensione, con l’esonero dalla seconda rata Imu del 16 dicembre anche a favore dei pubblici esercizi e di diverse altre attività di servizio, che avevano avuto aperture limitate o impedite dalle nuove misure di sicurezza sanitaria. Il Decreto “Ristori bis” ha, poi, esteso la cancellazione della seconda rata Imu 2020 alle attività economiche ubicate nelle nuove zone rosse, istituite dal Dpcm dello scorso 3 novembre. Il Decreto Ristori Quater ha, infine, chiarito che l’esenzione del pagamento è valida anche quando l’utilizzatore coincide con il soggetto passivo d’imposta, anche se non proprietario dell’immobile.
Insomma, la platea di chi non dovrà pagare il saldo Imu in scadenza oggi è piuttosto ampia. E mentre che c’è… prendiamocela.