Dopo due anni dall’approvazione del decreto Clima, il contributo fino a 5mila euro destinato ai negozi che vendono prodotti sfusi e alla spina, pensato per ridurre la produzione di imballaggi per alimenti e detergenti sarebbe sul punto di partire.
Pare, infatti, che il decreto attuativo sia ora all’esame della Corte dei conti e, sebbene la piattaforma per presentare le domande non sia ancora online, già si profila l’ipotesi di un click day.
Andiamo ai dettagli della misura. Il bonus riguarda in particolare la predisposizione di spazi dedicati alla vendita di prodotti alimentari e detergenti, sfusi o alla spina, ma anche l’apertura di nuovi negozi dedicati esclusivamente alla vendita di prodotti sfusi. L’incentivo può essere richiesto dagli esercenti che acquistano prodotti sfusi e alla spina, sia ai piccoli negozi di vicinato che alla media e grande distribuzione.
In base a quanto previsto dal decreto legge del 14 ottobre 2019 che ha segnato il varo della misura, il contributo massimo è di 5mila euro ed è corrisposto secondo l’ordine di presentazione delle domande entro il limite di 40 milioni di euro – vale a dire le risorse stanziate per la misura dal decreto Clima, 20 milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021.
L’incentivo prodotti sfusi consiste in un contributo a fondo perduto secondo il regime “de minimis” non cumulabile con incentivi che coprono le stesse voci di spesa.
Fra le spese ammissibili rientrano quelle sostenute per l’adeguamento dei locali, per l’acquisto di attrezzature funzionali alla vendita di prodotti sfusi – inclusi l’arredamento o l’allestimento del punto vendita o di uno spazio dedicato – oltre alle spese per la pubblicità dell’iniziativa.
In base a quanto previsto dal decreto Clima, il contributo sarà riconosciuto secondo l’ordine di presentazione delle domande e fino all’esaurimento delle risorse: ecco perchè pare che il tutto sarà affidato proprio ad un altro click day. Ma ancora è presto per dire l’ultima.