La legge di bilancio 2022 rifinanzierà il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, ma con alcune modifiche al pacchetto liquidità, tra cui una nuova garanzia SACE, anche in vista della fine della moratoria Covid sui finanziamenti.
A confermare lo stanziamento di risorse aggiuntive per il Fondo di Garanzia PMI nella manovra 2022 è lo stesso comunicato del Consiglio dei ministri relativo all’approvazione del documento programmatico di bilancio. Lo strumento, che dall’operatività delle misure speciali previste dal decreto Cura Italia ha superato i 200 miliardi di euro di finanziamenti garantiti, con circa 2,5 milioni di domande, continuerà ad essere un pilastro della risposta alle esigenze di credito delle imprese italiane.
Le percentuali di copertura del Fondo dovrebbero però subire delle modifiche, mentre il superamento del pacchetto liquidità prorogato dai vari provvedimenti anticrisi, e in particolare della moratoria sui prestiti, dovrebbe essere bilanciato dall’introduzione di un nuovo strumento di garanzia gestito da SACE.
Con la legge di Bilancio 2022 le percentuali di copertura della garanzia potrebbero essere rimodulate, con intensità differenziate per tipologia di operazione e anche per settori di attività. Dovrebbe invece interrompersi a fine anno l’operatività della moratoria Covid, la sospensione dei mutui e delle linee di credito prevista dal Cura Italia, prorogata dal decreto Agosto e dalla manovra 2021, e poi estesa dal Sostegni bis al 31 dicembre per le sole imprese che avevano già presentato domanda entro il 31 gennaio 2021 e la cui richiesta non fosse stata già rigettata.
Per accompagnare le imprese in questa nuova fase, secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, i Ministeri dell’Economia, dello Sviluppo economico e degli Esteri stanno progettando una nuova garanzia pubblica sui finanziamenti alle imprese erogata da SACE a condizioni di mercato. L’obiettivo è costruire, in dialogo con la Commissione europea, uno strumento che rientri nel perimetro degli aiuti di Stato e che possa assistere le imprese sia in caso nuovi finanziamenti, che per prestiti già in essere e rinegoziazioni di mutui esistenti. Il decreto dovrebbe essere emanato contestualmente alla legge di Bilancio 2022, da cui deriverà anche la copertura finanziaria della nuova garanzia.