Incentivi anche per la musica e spettacoli dal vivo, seppur di portata minore. Adesso, un decreto del Ministero della Cultura definisce le modalità di accesso alle agevolazioni, che rientrano nel bonus teatro e spettacoli.
L’agevolazione è riconosciuta nella misura del 30% dei costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione, digitalizzazione e promozione di registrazioni fonografiche e videografiche musicali. Possono usufruirne le imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali e quelle produttrici e organizzatrici di musica dal vivo.
Occorre, però, che sussistano due requisiti fondamentali. In primo luogo, devono avere almeno un anno di vita al momento della richiesta, se nell’oggetto sociale è citata la produzione in forma continuativa e strutturale di fonogrammi; inoltre, devono avere tra i propri codici Ateco il n. 5920.
Nota bene. Per “opera” si intende una registrazione su supporto fisico o digitale composta da almeno otto brani, inediti e diversi tra loro, oppure da uno o più brani della durata complessiva di almeno 35 minuti. È consentito anche l’inserimento di brani già editi, ma pubblicati in maniera rielaborata (cover), che però non devono superare il 20% del numero dei brani o della durata complessiva dell’opera.
Per ciascuna opera prodotta è riconosciuta un tetto massimo di spesa pari a 250mila euro su cui calcolare la detrazione, che non potrà essere superiore a 75mila euro per ogni produzione o organizzazione. Per ciascuna impresa di produzione è stabilito anche un limite massimo del beneficio complessivo riconoscibile, che ammonta a 800mila euro nei tre anni.
Il bonus non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi, e del valore della produzione, ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive, e sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione, attraverso l’utilizzo del modello F24.