Cinque milioni di euro per “Donne in campo”: è questa la cifra prevista dalla legge di Bilancio 2022, a supporto dell’imprenditoria rosa, introdotta dalla legge di Bilancio 2020 con una dotazione di 15 milioni di euro e rifinanziata prima dalla Manovra 2021, con altri 15 milioni, e adesso dalla legge di Bilancio 2022, con 5 milioni di euro.
Sebbene ci sia tempo fino al 3o marzo per iscriversi alla misura “Donne in campo”, le risorse sono state confluite nel quadro del regime di aiuto per l’imprenditorialità e il ricambio generazionale in agricoltura.
Da aprile, pertanto, le imprese agricole femminili potranno presentare domanda di finanziamento ad Ismea solamente per la misura Più Impresa, che prevede contributi a fondo perduto in aggiunta ai finanziamenti a tasso zero e una soglia massima di investimento pari a 1,5 milioni di euro. Si tratta di condizioni decisamente più vantaggiose rispetto alla “sorella” Donne in campo, che concede finanziamenti a tasso zero per interventi fino a 300mila euro e fino al 95% del valore dell’investimento.
Ma i tempi sono ancora quelli di Donna in campo e a poterne beneficiare sono le micro, piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di aziende agricole tramite investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Per accedere ai finanziamenti i progetti devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi: miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola; miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali; realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
Le spese ammissibili spaziano dalla realizzazione di studi di fattibilità alle opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili, dall’acquisto di terreni alla formazione specialistica di soci e dipendenti coinvolti nella realizzazione del progetto.