Quali misure ha previsto il Governo per aiutare il settore dell’autotrasporto a restare in piedi nonostante il caro carburante? A parare i colpi ci pensa la clausola di adeguamento del corrispettivo, da inserire direttamente nei contratti di trasporto. In particolare, nei contratti stipulati in forma scritta, deve essere prevista la clausola di adeguamento del corrispettivo qualora il prezzo del carburante registri una variazione di almeno il 2% del valore preso a riferimento al momento della stipula del contratto o dell’ultimo adeguamento effettuato.
Per i contratti di trasporto merci che si sono conclusi in forma non scritta si prevede che il corrispettivo venga determinato in base ai valori indicativi dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto pubblicati e aggiornati periodicamente dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Ulteriori sostegni al settore sono previsti dal provvedimento con lo stanziamento aggiuntivo di 15 milioni di euro per il 2022 al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori che provvede a erogare alle imprese le risorse a titolo di riduzione compensata dei pedaggi autostradali, e di ulteriori 5 milioni per la deduzione forfetaria delle spese non documentate ai titolari di imprese di autotrasporto alla guida dei veicoli.
Previsto infine l’esonero per l’anno 2022, per le imprese di trasporto merci per conto terzi, dal versamento del contributo all’Autorità di regolazione dei trasporti. La misura comporta per il settore un risparmio complessivo di circa 1,4 milioni di euro e ne beneficeranno circa 3.114 imprese di autotrasporto merci.