Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati fino al 50% della spesa per le imprese della pesca e dell’acquacoltura che aderiscono ai contratti di filiera e che investono nell’innovazione produttiva e nel miglioramento dell’efficienza energetica. Sono queste le novità introdotto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in un apposito decreto pubblicato il 13 luglio 2022 in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto prevede, inoltre, una importante novità per gli organismi di ricerca, e cioè l’ottenimento degli aiuti fino al 100% della spesa in caso di investimenti in ricerca e sviluppo.
IL CONTRATTO DI FILIERA. Viene stipulato tra il Ministero e i soggetti beneficiari che, per il tramite del soggetto proponente, hanno sottoscritto un Accordo di filiera, finalizzato alla realizzazione di un programma integrato a carattere interprofessionale ed avente rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione ittica, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera in un ambito territoriale multiregionale.
L’Accordo di filiera è un accordo sottoscritto dai diversi soggetti della filiera ittica che individua il soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni, incluso il programma, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei soggetti beneficiari.
SOGGETTI PROPONENTI. Sono diversi possono dividersi in cinque grandi aree: le società cooperative e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori e le associazioni di organizzazioni di produttori ittici che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura; le organizzazioni interprofessionali che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura; le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività ittica e le imprese commerciali e industriali e addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori ittici, cooperative e loro consorzi; le associazioni temporanee di impresa tra i soggetti beneficiari; le reti di imprese.
INTERVENTI AGEVOLABILI. Sono in totale quattro e vanno realizzati entro quattro anni dalla data di sottoscrizione del contratto di filiera. Si suddividono in:
a) investimenti nelle imprese di pesca e acquacoltura connessi con l’attività produttiva;
b) investimenti per la trasformazione di prodotti ittici;
c) investimenti per la commercializzazione di prodotti ittici, per la partecipazione dei produttori di prodotti ittici ai regimi di qualità e per la realizzazione di campagne di comunicazione e promozione;
d) progetti di ricerca e sviluppo nel settore ittico.
GLI AIUTI. Sono previsti aiuti fino al 50% della spesa per la trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura e per le misure di commercializzazione. L’ammontare complessivo del contributo, del finanziamento agevolato e del finanziamento bancario non può superare l’importo delle spese ammissibili. La misura delle agevolazioni verrà fissata dai provvedimenti ministeriali in base alle spese ammissibili. Gli interventi dovranno essere avviati successivamente alla presentazione della domanda.