06.12.22

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Con la Legge di Bilancio 2023 in aumento il costo del tabacco

I vizi si “pagano”: dal primo gennaio 2023 aumenterà il costo del tabacco lavorato. In base alla normativa vigente, per tabacco lavorato, sottoposto quindi ad accisa, si intendono le sigarette, i sigari, i sigaretti, il tabacco trinciato a taglio fino da usarsi per arrotolare le sigarette; quello da fiuto e da mastico; altri tabacchi da fumo (tabacco da pipa, tabacco per pipa ad acqua, prodotti da fumo a base di piante, erbe o frutta: melassa per narghilè); tabacchi da inalazione senza combustione.

A riconfigurare i criteri utili al calcolo della quota specifica in misura fissa – che determina l’accisa sui tabacchi lavorati – è la Legge di Bilancio 2023, con un aumento del prezzo pagato su ogni pacchetto di prodotti variabile dai 15 ai 2o centesimi di euro.

I costi aggiuntivi serviranno ad aggiornare l’importo dell’onere fiscale minimo per le sigarette; ridurre le aliquote dell’imposta di consumo gravante sui prodotti liquidi da inalazione; rideterminare, in riduzione, la tassazione delle sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, destinate ad essere inalate senza combustione.

Per quanto riguarda l’accisa sulle sigarette, il suo complesso si costituirà di un importo specifico fisso per unità di prodotto, ed un importo risultante dall’applicazione dell’aliquota di base al prezzo di vendita al pubblico.

Il prezzo di vendita al pubblico dei tabacchi lavorati sarà, pur comunque, fissato dall’Agenzia Dogane e Monopoli.

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