Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha destinato ulteriori 175 milioni di euro al sostegno dei progetti di ricerca e sviluppo realizzati nell’ambito di Accordi per l’innovazione, presentati al secondo sportello agevolativo e non ammessi alla fase istruttoria per carenza di risorse.
I progetti devono essere realizzati interamente nelle regioni del Mezzogiorno, cioè Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, ed essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 e con i criteri di selezione previsto dallo stesso Programma.
Gli accordi per l’innovazione sono una misura del Ministero che si rivolge a imprese di qualsiasi dimensione per realizzare, anche in forma congiunta, nuovi prodotti, processi o servizi o migliorare quelli esistenti.
LE AGEVOLAZIONI. Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo diretto alla spesa e, eventualmente, del finanziamento agevolato a valere sulle risorse messe a disposizione dalle amministrazioni sottoscrittrici dell’Accordo per l’innovazione, nel rispetto dei seguenti limiti e criteri:
- il limite massimo dell’intensità d’aiuto delle agevolazioni concedibili è pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale;
- il finanziamento agevolato, qualora richiesto, è concedibile esclusivamente alle imprese, nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto.
I DECRETI. È con il decreto ministeriale 11 maggio 2023 che vengono definiti i dettagli ai fini dell’accesso ai finanziamenti, mentre è con il decreto 31 maggio 2021 che, per la prima volta, viene riformato lo strumento degli Accordi per l’innovazione, per cui è stata prevista dal Fondo complementare al Pnrr una dotazione finanziaria di 1 miliardo di eruo.
Il Decreto contiene procedure semplificate per la concessione di contributi e finanziamenti agevolati per realizzare progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale di rilevanza strategica per la competitività tecnologica di imprese e centri di ricerca presenti sul territorio nazionale, anche al fine di favorire l’innovazione di specifici settori, salvaguardare l’occupazione e rafforzare la presenza di prodotti italiani in mercati caratterizzati da una forte competizione internazionale.