Si chiama “Art-bonus” ed è un credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
Non si tratta di una novità, tant’è che la legge che lo determina risale al 29 luglio del 2014 ed è la n. 106 e successive modifiche e integrazioni, ma sta ritornando in auge in quanto rappresenta una opportunità per quanti decidono di sostenere il patrimonio artistico e culturale del Belpaese.
Come da disposizione normativa, il credito d’imposta è riconosciuto a due diverse categorie di soggetti:
- persone fisiche ed enti non commerciali, nei limiti del 15% del reddito imponibile
- soggetti titolari di reddito d’impresa, nei limiti del 5×1000 dei ricavi annui
COSA E’ POSSIBILE FARE IN “ART-BONUS”. Rientrano nelle “attività” in art-bonus quelle effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici destinati ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi. Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo.
Sono altresì annoverate erogazioni liberali in denaro effettuate nei periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2013,per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza.