Privilegi rosa. Dal 15 settembre, infatti, ha preso il via la misura “Donne in campo”, che mette a disposizione mutui a tasso zero a favore di micro, piccole e medie imprese agricole a condizione che… siano guidate dal gentil sesso.
L’agevolazione è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2020, sotto promozione del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ma lo sblocco va attribuito all’Ismea, e cioè all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, che ha fornito le istruzioni applicative per potere attingere al plafond di 15 milioni di euro.
IL BANDO. Le domande di agevolazione possono essere presentate da micro, piccole e medie imprese agricole femminili, in forma singola o associata, per progetti finalizzati al miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda, e al miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali e per la realizzazione e il miglioramento di infrastrutture connesse allo sviluppo e alla modernizzazione dell’agricoltura. I mutui saranno concessi per un importo non superiore al 95% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 300mila euro.
AGEVOLAZIONI CONCEDIBILI E GARANZIE. Per la realizzazione di progetti “al femminile” sono concessi mutui agevolati, a un tasso pari a zero, della durata minima di cinque anni e massima di quindici , comprensiva del periodo di pre-ammortamento, e di importo non superiore a 300mila euro e comunque non superiore al 95% delle spese ammissibili.
L’impresa beneficiaria deve garantire la copertura finanziaria del programma di investimento, comprensivo dell’IVA, apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno pari almeno al 20% delle spese ammissibili complessive. Il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso, maggiorato del 20% per accessori e per il rimborso delle spese, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare.
INIZIATIVE AMMISSIBILI. I progetti finanziabili devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:
a) miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola mediante una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
b) miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali purchè non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea;
c) realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
I progetti, inoltre, non possono essere avviati prima della presentazione della domanda e devono concludersi entro ventiquattro mesi dalla data di ammissione alle agevolazioni.
SPESE AMMISSIBILI. Per la realizzazione del progetto sono ammissibili alle agevolazioni le seguenti spese:
a) studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato, ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare;
b) opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
c) opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
d) oneri per il rilascio della concessione edilizia;
e) allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
f) servizi di progettazione;
g) beni pluriennali;
h) acquisto di terreni;
i) formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali e commisurati alla realizzazione del progetto.
CUMULO DELLE AGEVOLAZIONI. Le agevolazioni fornite dal Bando Donne in campo sono cumulabili con altri aiuti pubblici concessi per le medesime spese, nel rispetto dei massimali previsti dalla normativa comunitaria in termini di Esl.