C’è tempo fino al 23 gennaio 2024 per promuovere i marchi collettivi e di certificazione all’estero, secondo quanto previsto dal Bando Marchi Collettivi 2023, misura promossa dal Ministero e gestita da Unioncamere.
La forbice temporale si è aperta lo scorso 27 dicembre e, a distanza di poco meno di un mese, si appresta a chiudersi, ma non lascia di certo l’amaro in bocca, considerata l’alta percentuale di agevolazione concessa.
Iniziamo, intanto, con il fare chiarezza su “chi” può presentare domanda di accesso al Bando. Si tratta, infatti, di soggetti ben definiti e sono riconducibili a tre categorie distinte: associazioni rappresentative delle categorie produttive; consorzi di tutela; altri organismi di tipo associativo o cooperativo.
Tornando alle agevolazioni, queste sono concesse nella misura del 70% delle spese valutate ammissibili, per un tetto massimo di 150mila euro a beneficiario.
Come elenca il Ministero delle imprese e del made in Italy in apposita notizia, le spese agevolabili riguardano i costi sostenuti per finanziare fiere e saloni internazionali; eventi collaterali alle manifestazioni fieristiche internazionali; incontri bilaterali con associazioni estere; seminari in Italia con operatori esteri e all’estero; azioni di comunicazione sul mercato estero, anche tramite la grande distribuzione organizzata e online; creazione di comunità virtuali a supporto del marchio.