Ammontano a 20mila le assunzioni agevolate di ricercatori, anche esteri, in aziende italiane private tramite il Bonus assunzione.
A definire i dettagli del bonus è il decreto Pnrr ter, che per incentivare la ricerca “made in Italy” ha introdotto uno sgravio contributivo aziendale, per un tetto massimo di 7.500 euro a ricercatore. Obbligo dell’azienda beneficiaria, in caso di assunzione di profili specializzati post-laurea è, però, il cofinanziamento del 50% della borsa di studio di dottorato innovativo industriale.
Il Bonus assunzione si rivolge anche agli Atenei, che potranno attivare oltre 18mila borse di dottorato per il 2023-2024, con un’ampia quota destinata ai dottorati innovativi con le imprese.
Ecco che le imprese cofinanziatrici di borse di dottorato innovativi hanno diritto a uno sgravio contributivo per 24 mesi,dall’1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, nel limite massimo di 7.500 euro ad assunzione.
Dal canto loro, Atenei e pure Enti di ricerca possono destinare fino al 5% del proprio Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) e del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (Foe) per sistemi di welfare integrativo per professori, ricercatori, tecnologi e personale tecnico-amministrativo.
Risulta evidente, dunque, la spinta del Governo ad assorbire e promuovere la ricerca, vista da sempre più studi di settore come opportunità di crescita e innovazione.