Contributi a fondo perduto per 29 comuni ad alta presenza di turisti stranieri prima del Covid. Una presenza, dunque, scemata a causa dell’emergenza epidemiologica. Tra le città d’arte interessate ci sono pure Catania, Palermo, Agrigento, Ragusa e Siracusa. A godere del contributo sono i negozi del contro storico, che hanno quindi accusato il colpo in maniera più sentita.
La misura rientra nel piano di azione previsto dal decreto Agosto e dal 18 novembre al 14 gennaio è possibile presentare la richiesta tramite un servizio web disponibile nel portale dell’Agenzia delle Entrate.
CHI PUO’ FARE DOMANDA. Le attività presenti nei centri storici di Venezia, Roma, Milano, Genova, Firenze, Bologna, Torino, Napoli, Palermo ma anche Bari, Como, Verbania, Rimini, Bolzano, Bergamo, Agrigento, Ragusa, Cagliari, Siena, Verona, Lucca, La Spezia, Matera, Siracusa, Catania, Pisa, Padova, Ravenna, Urbino. Queste città, infatti, hanno registrato prima dell’emergenza sanitaria presenze turistiche di cittadini stranieri almeno tre volte superiori al numero dei residenti (per i capoluoghi di provincia) o in numero pari o superiore a quello dei residenti (per i capoluoghi di città metropolitana).
IL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO. Spetta in percentuale tra il 15 e il 5% del calo di fatturato tra giugno 2019 e giugno 2020. L’importo – fruibile solo dalle imprese che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel centro storico delle città indicate sopra – è calcolato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2020 e quello del giugno 2019.
L’invio della domanda, spiega l’Agenzia delle Entrate, può essere effettuato anche dagli intermediari – quali i commercialisti – delegati alla consultazione del Cassetto fiscale o al servizio di consultazione delle fatture elettroniche. Una prima ricevuta attesterà la presa in carico della richiesta o lo scarto a seguito dei controlli formali. In seguito, subito dopo aver verificato l’esattezza e la coerenza dei dati comunicati con le informazioni presenti in Anagrafe Tributaria, con una seconda ricevuta l’Agenzia attesterà l’accoglimento o meno dell’istanza. Il pagamento avverrà con accredito diretto nel conto corrente del beneficiario riportato nell’istanza. Viene garantito comunque un contributo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e duemila euro per le società. In ogni caso, l’ammontare del contributo non può essere superiore a 150.000 euro.