14.10.20

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Stretta su ristorazione: in aiuto il “bonus ristoranti”

Da oggi e – al momento – fino al 13 novembre, gli esercizi di ristorazione come bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie dovranno calare la saracinesca alle 24. E’ quanto disposto dall’ultimo Dpcm Conte, che introduce una serie di limitazioni e divieti che sembra preannuncino un mini-lockdown. E per le attività di somministrazione che non prevedono un servizio ai tavoli la serrata si fa ancora più stretta: devono chiudere alle 21 per scongiurare il rischio di assembramenti all’esterno dei locali.

In attesa di capire come evolverà la curva dei contagi, la speranza è quella di riuscire a contenere l’epidemia così da scongiurare misure ben più restrittive e davvero “letali” per un’economia già molto provata.

A tal proposito, potrebbe tornare utile il bonus ristoranti. Il decreto Agosto, infatti, ha istituito un Fondo di 600 milioni per il 2020 – confermato nella recente approvazione in Senato – al fine di erogare un contributo a fondo perduto per gli operatori della ristorazione, con lo scopo di sostenerne la ripresa e la continuità della loro attività e per ridurre lo spreco alimentare, destinato all’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp, valorizzando la materia prima del territorio.

Per beneficiare dell’agevolazione, le imprese devono appartenere alla categoria di “ristorazione con somministrazione” (codice Ateco 56.10.11, che in Italia al 31.12.2018 sono 122.381 secondo rilevazione Confcommercio Fipe); “mense” (codice Ateco 56.29.10, per un totale di 1871); “catering continuativo su base contrattuale” (codice Ateco 56.29.20, con 1405 imprese all’attivo).

I nuovi codici Ateco ai quali – alla luce dei fatti – viene ora esteso il contributo sono: 56.10.12 – “attività di ristorazione connesse alle aziende agricole”; 56.21.00 – “catering per eventi, banqueting”; 55.10.00 – “alberghi, ma limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo”.

REQUISITI. L’accesso è garantito agli esercizi commerciali che abbiano registrato nei mesi da marzo a giugno 2020 una perdita di fatturato pari ai tre quarti dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi registrati da marzo a giugno 2019. Per chi ha invece avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019 non valgono questi limiti di fatturato. Si attende adesso solo l’emanazione di un decreto ad hoc che dovrà definire le caratteristiche attuative dell’agevolazione, comprese le modalità di presentazione delle domande.

MODALITA’ EROGAZIONE BONUS. L’importo del contributo sarà erogato in due tranches: un anticipo del 90% al momento in cui la domanda verrà accettata; mentre il saldo del contributo verrà corrisposto una volta presentata la quietanza di pagamento di prodotti alimentari e vitivinicoli eseguito con le modalità tracciabili previste dalla legislazione vigente (bonifico, assegno, ecc). Il contributo ricevuto non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e non concorre alla formazione del valore della produzione netta Irap.

 

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