12.06.23

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Credito d’imposta nel Mezzogiorno 2023 per imprese nautiche da riporto

Anche le imprese nautiche da riporto, dall’8 giugno, possono fare domanda di accesso al bonus Mezzogiorno 2023.

Il bonus si riferirà alle spese sostenute dal primo gennaio dell’anno corrente, con novità non indifferenti, contenute nel Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 188347 del primo giugno 2023, relative al nuovo modello e istruzioni per il Rigo B2 del Quadro B per la nautica da diporto.

Come riportato da fiscoetasse.com, relativamente alle imprese delle nautica da diporto, con la Circolare n 32/E del 2022, è stato chiarito che possono fruire del credito Mezzogiorno in relazione agli investimenti agevolabili, in quanto il comparto di appartenenza non è assimilabile alle attività del “settore dei trasporti”, escluso dall’agevolazione.

Inoltre, con riferimento alle imprese che operano contestualmente in un settore escluso e in quello della nautica da diporto, l’Agenzia rileva che tali imprese potranno fruire del credito Mezzogiorno nel presupposto che le diverse attività rappresentino distinti e autonomi rami d’azienda, e con contabilità separata.

IL CREDITO D’IMPOSTA NEL MEZZOGIORNO 2023. Le imprese che investono quest’anno in beni strumentali nuovi da destinare a strutture produttive del Sud Italia possono richiedere il bonus per il Mezzogiorno da giovedì 8 giugno 2023 e fino al 31 dicembre 2024. A partire dalla stessa data sarà inoltre possibile accedere al credito d’imposta per gli investimenti 2023 nelle Zone economiche speciali (Zes) e nelle Zone logistiche semplificate (Zls). Con un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, infatti, è stato approvato il nuovo modello di comunicazione, aggiornato in seguito alla proroga delle agevolazioni disposta dall’ultima legge di Bilancio.

Destinatarie del bonus per il Mezzogiorno sono le imprese che acquisiscono, anche mediante contratti di locazione finanziaria, macchinari, impianti o attrezzature destinati a strutture produttive nel territorio delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle zone assistite della regione Abruzzo. Anche le aziende operanti nelle Zes (zone delle regioni individuate dalla normativa europea come “meno sviluppate e “in transizione” che includono aree portuali) e nelle Zls (analoghe zone delle regioni “più sviluppate”) beneficiano di speciali condizioni, tra cui, appunto, misure di agevolazione fiscale come il credito d’imposta (fonte agenziaentrate.gov.it).

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