«La mancata indicazione dei crediti d’imposta derivanti da agevolazioni concesse agli operatori economici nelle dichiarazioni annuali» per il pagamento delle imposte, «se spettanti, non comporta la decadenza dal beneficio». È quanto recita l’articolo 13 del decreto legislativo semplificazioni, relativamente agli adempimenti tributari, che pone una pietra miliare in tema, appunto, tributario.
Da questo importante passo, qualora venga concretamente compiuto – e ci si immagina in concomitanza con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2024 – si determinerà infatti la possibilità di beneficiare ugualmente dei crediti di imposta spettanti seppure questi non siano stati indicati in dichiarazione.
CHE COS’E’ IL CREDITO D’IMPOSTA. Il credito d’imposta è un credito che le aziende vantano nei confronti dello Stato, o altri Enti Pubblici, e che può essere utilizzato per ridurre le imposte dovute. Può essere utilizzato, infatti, sotto forma di riduzione delle imposte in fase di dichiarazione dei redditi.
In altri casi, invece, le aziende possono richiedere il rimborso del credito d’imposta oppure cederlo a terzi. I crediti d’imposta possono risultare anche dalle dichiarazioni fiscali e possono essere utilizzati dalle imprese a compensazione dei debiti tributari verso l’Inail, l’Inps, lo Stato, gli Enti Locali e altri (fonte: teamsystem.com).
Se credi di avere dei crediti d’imposta spettanti e non indicati in dichiarazione, rivolgiti alla consulenza del team di Vitale Associati così da beneficiarne quanto prima.