Ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design ed anche ideazione estetica: sono questi i temi “caldi” su cui il Governo si sta battendo per promuovere la crescita del Belpaese, a beneficio delle Pmi italiane.
Lo sviluppo di questi focus è, quindi, supportato da crediti d’imposta, cioè agevolazioni che permettono di investire, recuperando buona parte della spesa.
La novità è che si è reso disponibile il modello di comunicazione dei dati e delle altre informazioni riguardanti l’applicazione del credito d’imposta. Va firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa e trasmesso, tramite Pec, all’apposito indirizzo messo a disposizione dal Mise (Ministero delle imprese e del made in Italy) , secondo una dettagliata scheda di compilazione.
I BENEFICIARI. A potere presentare domanda di accesso al credito d’imposta messo a bando sono le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
SOGGETTI ESCLUSI. Non ammissibili sono, invece, le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale e destinatarie di sanzioni interdittive.
La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
SPESE AMMISSIBILI. Sono agevolabili le spese relative al personale (ricercatori, tecnici) nonché all’opera di consulenza di professionisti il cui lavoro è autonomo o subordinato all’attività in essere; ma anche gli eventuali canoni di locazione; spese relative ai software ed anche all’acquisto o noleggio di per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati per lo svolgimento delle attività in essere.
Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.