Dopo un’estate di “fuoco”, nel senso letterale del termine, il decreto legge Incendi viene convertito in legge e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, garantendo a Comuni e Regioni di potere accedere a fondi per la salvaguardia e prevenzione ambientale.

Si tratta di interventi e modifiche normative volte da una parte a rafforzare le azioni di prevenzione di incendi boschivi e, dall’altra, a rafforzare le azioni di prevenzione per migliorare le capacità di lotta attiva agli incendi.

Qualche esempio pratico? Qualora si prevedesse di realizzare vasche di rifornimento idrico, ma anche postazioni di atterraggio dei mezzi di soccorso o attività di manutenzione di boschi e aree periurbane, sarà possibile accedere alle risorse messe in campo.

Il decreto interessa, inoltre, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, destinando 150 milioni di euro alle misure di lotta contro gli incendi boschivi e in particolare alla realizzazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio del territorio.

Più nello specifico, gli interventi volti a prevenire gli incendi boschivi ammessi ad agevolazione si dividono in cinque tipologie: contrasto all’abbandono di attività di cura del bosco; previsione di postazioni di atterraggio dei mezzi di soccorso; realizzazione di infrastrutture; misure per consentire il passaggio dei mezzi di spegnimento; realizzazione di attività di pulizia e manutenzione delle aree periurbane, finalizzate alla prevenzione degli incendi.

Per evitare ritardi e lungaggini di ogni sorta nella realizzazione delle opere, il decreto ha anche stabilito che l’approvazione del progetto definitivo equivarrà a dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dei lavori.

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