31.01.23

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Dichiarazione dei redditi 2023: come tutelare la privacy “sanitaria”

Scade oggi il termine per inserire nella dichiarazione dei redditi precompilata 2023 il diniego dei dati sostenuti nel 2022 relativi alle spese sanitarie.

Ad oggi, infatti, le spese mediche sono inserite in via automatica nella precompilata, prevedendo una diretta azione del contribuente per offuscare il dato qualora si preferisse gestire il beneficio Irpef derivate da tali spese in maniera diversa e autonoma.

“Flaggare” tale opzione è semplice: si può o telefonare ai centri di assistenza multicanale o inviare comunicazioni libere o utilizzare gli appositi moduli predisposti dall’Agenzia delle Entrate. Ciò che, da domani, cambierà è il canale tramite cui interpellare la propria privacy e cioè solo tramite il servizio online del Sistema Tessera Sanitaria.

Il diniego può essere espresso direttamente da tutti i contribuenti con almeno 16 anni, mentre per chi non ha ancora compiuto questa età deve intervenire il tutore o il legale rappresentante.

Ci sono, tuttavia, delle tipologie di spese sanitarie che “permettono” il non inserimento dei dati nella dichiarazione precompilata e sono: ticket per acquisto di farmaci e per prestazioni fruite nell’ambito del servizio sanitario; spese relative all’acquisto di farmaci, anche omeopatici; spese relative all’acquisto o affitto di dispositivi medici con marcatura CE; servizi sanitari erogati dalle farmacie; assistenza specialistica ambulatoriale, visita medica generica e specialistica, prestazioni diagnostiche e strumentali, intervento chirurgico, certificazione medica, ricoveri ospedalieri ricollegabili ad interventi chirurgici o degenza, al netto del comfort, prestazioni erogate da esercenti professioni sanitarie.

Le spese ritenute agevolabili sono a particolari condizioni sono quelle sostenute per protesi e assistenza integrativa, cure termali, prestazioni di chirurgia estetica e di medicina estetica.

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