Le partite Iva avranno tempo fino al 30 settembre per beneficiare del cosiddetto “anno bianco” contributivo, misura voluta dalla Legge di Bilancio 2021 per andare incontro alle esigenze dei professionisti, particolarmente colpiti dalla crisi economica dovuta al Covid.
La notizia, ufficializzata in queste ore – ma attesa da tempo – arriva dopo la pubblicazione del decreto Interministeriale che, entrato in vigore appena due giorni fa, aveva fissato la scadenza per la domanda al 31 luglio. Ovviamente, troppo poco tempo per mettersi in pari col Fisco. Ed ecco la proroga.
Per le istruzioni, però, si dovrà ancora attendere una ulteriore circolare, contenete le indicazioni per inoltrare la richiesta di accesso all’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps.
Ai professionisti iscritti a Casse di previdenza di categoria è stato concesso ancora più tempo: in questo caso, infatti, il termine da rispettare resta fissato al 31 ottobre.
Come sottolinea l’Inps, inoltre, l’attesa non è finita. E infatti gli autonomi e i professionisti interessati a presentare domanda per ottenere l’esonero dei contributi non hanno ancora a disposizione le istruzioni operative da seguire.
Nel frattempo il messaggio dell’Istituto riepiloga le caratteristiche e i requisiti da rispettare per accedere all’agevolazione.
Prima di tutto, ribadisce che il beneficio è riservato ai soggetti:
- lavoratori iscritti alle gestioni speciali dell’AGO – gestioni autonome speciali degli artigiani e dei commercianti, dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri – e lavoratori iscritti alla Gestione separata, compresi i lavoratori soci di società e i professionisti componenti di studio associato;
- professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza;
- medici, infermieri e altri professionisti e operatori già collocati in quiescenza e titolari di incarichi di lavoro autonomo o collaborazione per l’emergenza Covid-19.
Più in particolare, per poter usufruire dell’esonero parziale, è necessario aver percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50mila euro; aver subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 pari almeno al 33% rispetto a quelli del 2019; non essere titolari di contratto di lavoro subordinato e pensione diretta (ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità).
Sono esclusi dalla verifica sui requisiti relativi al calo di fatturato i titolari di partita Iva non attivi nel 2019, che quindi hanno avviato l’attività nel corso del 2020. Infine, bisogna specificare che i benefici dell’anno bianco sono accessibili solo per le partite Iva in possesso della regolarità contributiva: secondo le novità introdotte dal decreto legge Sostegni bis, convertito in legge, non bisognerà richiedere il Durc online, ma la verifica sarà effettuata d’ufficio dagli enti concedenti al 1° novembre 2021.