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Si cambia registro nell’export: da gennaio 2022 al via il potenziamento delle misure di contrasto alle frodi Iva.L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha diffuso le modalità operative relative alle misure fiscali sul rafforzamento del presidio di contrasto alle frodi Iva, come stabilito dalla Legge di Bilancio.

L’obiettivo è individuare i criteri di analisi del rischio e di controllo che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2022, relativi alle procedure di invalidazione delle lettere d’intento trasmesse in ambito Export e di inibizione al rilascio di nuove lettere tramite i canali telematici dell’Ade.Chi intende effettuare acquisti non imponibili e trasmette telematicamente al Fisco le dichiarazioni di intento è sottoposto a particolari procedure di analisi del rischio e di controllo al fine di valutare e verificare il possesso dei requisiti necessari per essere classificati come esportatori abituali.

L’analisi di rischio e di controllo viene eseguita su tutte le dichiarazioni d’intento presentate, tuttavia possono anche essere disposti controlli periodici sulle dichiarazioni d’intento già visibili nel cassetto fiscale.

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO. I criteri base tengono conto di alcuni aspetti fondamentali, e cioè l’analisi di criticità e anomalie deducibili direttamente dai dati riportati nelle dichiarazioni d’intento trasmesse; particolari elementi di rischio individuati sulla posizione del titolare della ditta individuale o del legale rappresentante della società; elementi di rischio connessi alla posizione fiscale del soggetto, persona fisica o giuridica, titolare della partita Iva, con particolare riferimento alle omissioni e\o incongruenze nell’adempimento degli obblighi di versamento o dichiarativi; elementi di rischio derivanti dalle operazioni che concorrono alla formazione del plafond.

Eventuali irregolarità emerse durante le attività di analisi e di controllo, inoltre, portano alla mancata validazione delle dichiarazioni d’intento emesse illegittimamente.

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