In aggiunta alle imposte ordinarie previste per la stipulazione dell’atto notarile, il Fisco chiede adesso 245 euro… in più. Di questi, 200 andranno versati come imposta di registro e 45 come imposta di bollo.
Se poi nell’accordo preliminare di compravendita è prevista, inoltre, la consegna anticipata dell’immobile – per fare si che il soggetto che sta acquistando possa iniziare ad abitarvi – l’Agenzia delle Entrate chiede ulteriori 200 euro, che si sommano a quelli già previsti dalla legge, cioè i 200 euro dovuti per i contratti preliminari di ogni specie.
Un’altra ipotesi in cui il Fisco chiede più tasse si ha nel caso in cui le parti prevedono il pagamento di una certa somma di denaro a titolo di penale in caso di inadempimento alle pattuizioni del contratto.
Tra i casi più diffusi in cui l’Agenzia delle Entrate richiede 245 euro aggiuntivi vi è quello in cui i genitori intervengono in luogo dei figli – a titolo di donazione indiretta o di regalo – nel pagamento parziale o totale di un immobile.
Cosa possono fare i contribuenti per non sopportare tali costi? Fare ricorso? Forse non è sempre opportuno, in considerazione dell’ammontare dei costi e degli attuali tempi della giustizia tributaria.
In evidenza 04.12.23
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