Sul piatto della bilancia per una ripresa auspicata torna la “digital transformation”, una manovra che promuove e sostiene la realizzazione di progetti di trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi nelle Pmi, mediante l’implementazione delle tecnologie abilitanti 4.0 e di soluzioni tecnologiche digitali di filiera. Dalle ore 12 del 15 dicembre, quindi, sarà possibile presentare domanda, in funzione di quanto introdotto nel 2019 dal decreto Crescita e, successivamente, disciplinato dai decreti direttoriali del 9 giugno e del primo ottobre 2020.
Quest’ultimo, nello specifico, ha disciplinato i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione; i criteri di valutazione dei progetti, punteggi, condizioni e soglie minime di ammissibilità e, infine, pure i criteri per la determinazione e la rendicontazione delle attività e dei costi ammissibili.
CHI PUO’ PRESENTARE DOMANDA? Le Pmi che abbiamo conseguito ricavi delle vendite e prestazioni dell’ultimo bilancio approvato e depositato pari ad almeno 100mila euro ed operanti nei settori manifatturiero; dei servizi diretti alle imprese manifatturiere; del commercio e del turismo, specie se impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili.
QUALI PROGETTI SONO AGEVOLABILI? Parlando di trasformazione digitale, pare ovvio ritenere che sono agevolabili tutti quei progetti che mirano alla digitalizzazione dei processi produttivi. Occorre, però, che ciò avvenga tramite tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazione impresa 4.0 e dalle tecnologie relative a soluzione digitali di filiera.
Sono ammessi anche progetti proposti congiuntamente da più soggetti entro un numero massimo di dieci, mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenaritato.
CARATTERISTICHE DEI PROGETTI. Rientrano tra quelli agevolabili i progetti realizzati nell’ambito di una unità produttiva ubicata su tutto il territorio nazionale con una previsione di spesa non inferiore a 50mila euro e non superiore a 500mila. La conditio sine qua non è pure quella che debbano essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, con data di fine lavori prevista entro i diciotto mesi decorrenti dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
SPESE AMMISSIBILI. Tra le spese destinate ad essere agevolate sono presenti anche quelle dedicate al personale impiegato nelle attività previste dal progetto, ad esclusione del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali.
Si parla di agevolazione anche relativamente alle spese sostenute per strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto; ma anche i costi dei materiali, delle forniture e dei prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto. Voce in capitolo hanno anche le spese sostenute per i servizi di consulenza, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know how.
La “digital transformation” pare avere i requisiti giusti per puntare alla re-immissione nel mercato del lavoro di professionisti di lungo corso ed anche di nuove figure professionali, oltre a puntare alla crescita delle Pmi nell’ottica di una loro industrializzazione. Si attende adesso l’ultimo mese dell’anno per comprenderne meglio la sua appetibilità.