Favorire lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale tramite il sostegno alle fasi di concezione e pre-produzione dei videogiochi, necessarie alla realizzazione di prototipi: è questo lo scopo del programma di Invitalia, First Playable Fund, che è stato istituito dall’articolo 38 del Decreto Rilancio e può contare su 4 milioni di euro di risorse, mentre le istruzioni per accedere alle agevolazioni arrivano dal Ministero dello Sviluppo Economico, con il Decreto Direttoriale dello scorso 21 maggio.
Accade, pertanto, che da domani 30 giugno 2021 si apre la procedura valutativa con procedimento a sportello per l’accesso ai contributi a fondo perduto per prototipi di videogiochi e che danno diritto alla copertura del 50% dei costi ammissibili per la realizzazione dei progetti da un minimo di 10mila a un massimo di 200mila euro.
In buona sostanza, la domanda può essere presentata dalle imprese che operano nel settore dell’intrattenimento digitale, più precisamente dai soggetti che presentano determinati requisiti. Innanzitutto, devono svolgere, in via prevalente, attività economiche finalizzate all’edizione e/o alla produzione di software, ma anche alla consulenza informatica e ad attività connesse.
Nello specifico, devono:
- avere sede legale nello Spazio economico europeo;
- essere soggette a tassazione in Italia per effetto della residenza fiscale, ovvero per la presenza di una sede operativa in Italia;
- avere un capitale sociale minimo interamente versato e un patrimonio netto non inferiori a 10mila euro, sia nel caso di imprese costituite sotto forma di società di capitali sia nel caso di imprese individuali di produzione che di imprese costituite sotto forma di società di persone;
- essere regolarmente costituite e iscritte come attive nel registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- garantire, nel caso in cui si operi anche in settori diversi o si esercitino anche altre attività escluse dal campo di applicazione del regolamento de minimis, con mezzi adeguati come la separazione delle attività o la distinzione dei costi, che le attività esercitate nei settori esclusi non beneficiano di aiuti concessi a norma del regolamento de minimis.
Si ha diritto ai contributi a fondo perduto per i progetti che, attraverso lo sviluppo delle fasi di concezione e pre-produzione del videogioco, prevedono la realizzazione di un prototipo destinato alla distribuzione commerciale e hanno le seguenti caratteristiche:
- sono realizzati dalle imprese presso la propria sede operativa ubicata in Italia, come indicata nella domanda di agevolazione;
- prevedono la realizzazione di un singolo prototipo;
- prevedono spese e costi ammissibili complessivamente non inferiori a 20mila euro;
- vengono avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
- vengono ultimati entro diciotto mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
I costi ammissibili e che quindi possono essere coperti al 50% dai contributi a fondo perduto sono:
- prestazioni lavorative svolte dal personale dell’impresa, dipendenti, con rapporto di collaborazione con contratto a progetto o di somministrazione di lavoro;
- prestazioni professionali commissionate a liberi professionisti o ad altre imprese, compresi i servizi di consulenza;
- attrezzature tecniche (hardware) di nuova fabbricazione acquistate per la realizzazione del prototipo, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzate per la realizzazione del progetto;
- licenze di software.
Gli importi sono erogati, su richiesta dell’impresa beneficiaria, in non più di due stati di avanzamento lavori.
Domani, dunque, è atteso il grande debutto del programma per l’accesso al nuovo Fondo intrattenimento digitale. Attenzione, però, a non sottovalutare un dettaglio importante: ciascun soggetto può presentare al massimo due domande di accesso alle agevolazioni in relazione a due diversi progetti. Occorre, pertanto, far le cose per bene.