Ammontano a 420 milioni di euro i fondi “sbloccati” dal disegno di Legge di Bilancio 2023 a favore della cybersicurezza per il biennio 2023-2025.
Di base ci sono il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 predisposta dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) e contenente 82 misure atte ad agevolare una maggiore collaborazione pubblico-privato.
MANOVRA 2023. È denominato “Misure in materia di Strategia nazionale di cybersicirezza” l’articolo del disegno di legge che tratta lo sblocco e conseguente distribuzione dei fondi. Nello specifico sono due i fondi necessari ed istituti nello stato di previsione del Mef.
Il primo fondo si riferisce agli investimenti che andranno a implementare il conseguimento dell’autonomia tecnologica in ambito digitale e l’innalzamento dei livelli di cybersicurezza dei sistemi informativi, per i quali sono previsti 70 milioni di euro per l’annualità 2023, 90 milioni di euro per il 2024, 110 milioni di euro per il 2025 e 150 milioni di euro annui per il periodo 2026-2037.
Il secondo fondo si riferisce, invece, alla gestione operativa dei progetti di cybersicurezza, con una dotazione finanziaria pari a 10 milioni di euro per l’annualità 2023, 50 milioni di euro per il 2024 e 70 milioni di euro a decorrere dal 2025.
Visto il grande impatto della sicurezza digitale nell’attuale scenario economico-sociale, non è da escludere che i fondi possano ulteriormente essere implementati. La previsione, intanto, è rosea.