Ulteriori 5 milioni di euro per il 2024 e 15 milioni di euro per il 2025 a favore di interventi strutturati e funzionali in materia di biosicurezza. Sono queste le “cifre” che il Governo incrementa al Fondo di conto capitale, disposte dal decreto legge 15 maggio 2024 n. 63 e già battezzato come Dl Agricoltura per fare fronte alla diffusione della cosiddetta “Peste suina (Psa), in favore di prevenire e contenere i gravi pericoli per la salute pubblica e far fronte alla complessa situazione epidemiologica in atto.
Il decreto dispone, inoltre, che le misure adottate dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto della diffusione della peste suina africana, sono attuati anche mediante il personale delle Forze armate, previa frequenza di specifici corsi di formazione e mediante l’utilizzo di idoneo equipaggiamento, ed anche mediante l’ausilio di personale sia di Protezione Civile sia di attribuzioni di funzioni di agenti di pubblica sicurezza al personale dei Gruppi operativi territoriali (Got).
Le, in estrema sintesi, le linee di intervento rientranti nella suddivisione delle risorse: la eradicazione della peste suina africana nei cinghiali; la prevenzione della sua diffusione nei suini da allevamento; la salvaguardia delle esportazioni.
LA PESTE SUINA. Si tratta di una malattia virale dei suini e cinghiali selvatici che causa un’elevata mortalità negli animali infetti. Il virus che la provoca, innocuo per l’uomo, genera notevoli disagi socio-economici in molti Paesi. Le aree interessate da Psa subiscono, infatti, notevoli perdite economiche a causa del decesso degli animali, delle restrizioni agli spostamenti di maiali, cinghiali selvatici e loro prodotti nonché del costo delle misure di controllo. L’eradicazione della malattia può richiedere diversi anni. Non ci sono vaccini né cure. I segni tipici della Psa sono febbre, aborti, emorragie e morte improvvisa (Fonte: Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare).