Ancora incentivi per i contratti di sviluppo nelle filiere produttive strategiche. La misura si pone in continuità con le politiche del 2022, ma presenta importanti differenze rispetto al precedente bando, nonché allo sportello “Competitività e resilienza delle filiere produttive”.
Il nuovo avviso si aprirà con una dotazione di oltre 391 milioni di euro, perseguendo la finalità di rafforzare le filiere produttive strategiche per lo sviluppo del sistema Paese.
Ad essere finanziati sono progetti di sviluppo industriale ed anche di ricerca, sviluppo e innovazione, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione ai prodotti e servizi finali.
I programmi devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni. I programmi potranno essere attuati da più imprese operanti nella filiera di riferimento; da una sola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti forti elementi di integrazione con la filiera di appartenenza.
Le agevolazioni sono concesse nella sola forma del contributo in conto impianti e del contributo diretto alla spesa, rivolte a sei filiere, in particolare: aerospazio e aeronautica; design, moda e arredo; metallo ed elettromeccanica; chimico e farmaceutico; gomma e plastica; alimentare, con riferimento alle sole attività non rientranti nell’ambito della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Lo sportello, gestito da Invitalia, si aprirà il 28 luglio 2023 e chiuderà il 13 ottobre 2023.
In sostituzione del consueto criterio cronologico con il quale vengono considerate le domande di Contratto di sviluppo, è prevista la formazione di una graduatoria per la determinazione dell’ordine di avvio all’istruttoria, basata su specifici criteri di valutazione dei programmi, in ordine di importanza: l’innovatività del programma di sviluppo, con la valorizzazione delle spese in beni strumentali coerenti con il piano Transizione 4.0, rispetto al totale degli investimenti previsti; l’impatto occupazionale connesso al programma realizzato, con particolare riguardo all’impiego di personale in possesso di laurea in discipline di ambito tecnico o scientifico; il coinvolgimento di piccole e medie imprese nel programma di sviluppo.
Fonte: Invitalia.it