È recente la notizia che il Governo intende bloccare gli strumenti di circolazione dei crediti edilizi dello sconto in fattura e della cessione del credito.
Tuttavia, in conseguenza dell’evidente saturazione della capienza fiscale di banche e poste, resta di fondamentale importanza risolvere il problema dello sblocco dei crediti pregressi.
Ma quali sono gli aspetti che il Ministero dell’Economia dovrebbe risolvere e quali misure il Legislatore potrebbe adottare in tal senso?
Il problema complessivo e le possibili soluzioni da adottare sono riconducibili ai seguenti aspetti. In particolare, si annoverano la trattativa con l’Eurostat; le sentenze di Cassazione Sezione Penale; la compensazione oltre l’anno di riferimento; la compensazione, per banche e poste, tramite F24 della clientela.
LA TRATTATIVA CON L’EUROSTAT. La trattativa con l’Eurostat per la definizione della contabilizzazione dei debiti nel bilancio dello Stato. L’ufficio statistico Ue, lo scorso 1° febbraio, ha pubblicato un manuale che individua le definizioni dei crediti. Nel caso in cui i crediti da bonus edilizi venissero considerati sin d’ora interamente pagabili l’impatto sul deficit sarebbe negativo e conseguentemente il rating del nostro paese, già fortemente provato, ne avrebbe un sicuro danno. In questi giorni sono in corso delle trattative fra il MEF e l’UE, finalizzate all’interpretazione del manuale, e nel caso in cui il nostro paese riuscisse ad appostare il complessivo debito in un più ampio periodo di tempo sarebbe un importante passo avanti.
LE SENTENZE DI CASSAZIONE SEZIONE PENALE. Gli effetti introdotti dalle sentenze di Cassazione Sezione Penale che hanno previsto, in caso di contestazione dell’esistenza del credito ed indipendentemente dalla buona fede del cessionario, che i crediti possono essere posti sotto sequestro. In conseguenza di tale aspetto, sarebbe opportuna l’introduzione di una Legge che, in conformità a quanto già chiarito dall’Agenzia delle Entrate in diverse Circolari, preveda la certezza dell’esclusione da responsabilità per gli acquirenti dei crediti che hanno effettuato i dovuti controlli documentali e non siano responsabili di dolo o colpa grave.
LA COMPENSAZIONE OLTRE L’ANNO DI RIFERIMENTO. La possibilità di consentire di compensare i crediti acquistati anche oltre l’anno di riferimento anziché, come previsto allo stato attuale, perdere la quota di crediti non compensati in ciascun anno di riferimento.
LA COMPENSAZIONE, PER BANCHE E POSTE, TRAMITE F24 DELLA CLIENTELA. Infine, la possibilità per banche e poste di compensare i crediti attualmente in portafoglio con una percentuale delle somme relative agli F 24 della clientela.
Auguriamoci, quindi, la celere adozione delle sopraindicate misure che determinerebbe certamente un graduale smobilizzo dei crediti nell’interesse delle oltre 25.000 aziende a rischio di fallimento e dell’intera economia del Paese.