Il Decreto Mise definisce i requisiti necessari per ottenere il credito d’imposta 4.0 per le attività formative avviate dopo il 18 maggio 2022.

Le agevolazioni saranno fruibili solo in presenza di precise verifiche sulle competenze raggiunte dai dipendenti.

Dal 17 maggio 2022, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del d.L. 50/2022, cosiddetto “Decreto Aiuti”, sono state previste nuove e importanti agevolazioni per gli investimenti in formazione 4.0.

In particolare, l’art. 22 ha previsto un incremento del credito d’imposta sulle spese di formazione dalle originarie percentuali del 50 e 40%, rispettivamente previste per le piccole e medie imprese, alle nuove agevolazioni del 70 e 50%. Le nuove disposizioni non riguardano le grandi imprese, le cui spese di formazione continuano a beneficiare del credito d’imposta del 30%.

Il limite di spesa per l’ottenimento dei crediti di imposta è di € 300.000 per le piccole e € 250.000 per le medie e grandi imprese.

Il decreto prevedeva che per beneficiare delle nuove percentuali di agevolazione era necessario disporre di determinati requisiti che sarebbero stati definiti da un successivo decreto ministeriale.

Adesso, nel momento in cui il decreto Aiuti è in fase di conversione, il Mise ha emanato il sopra indicato decreto, ora all’esame delle Corte dei Conti, che prevede che le attività formative, erogate solo da determinati soggetti, vengano certificate da test finali.

In particolare, i formatori qualificati vengono individuati negli enti già accreditati per la formazione finanziata, nelle università pubbliche o private, nei soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali ed in quelli in possesso della certificazione di qualità ISO 9001 e A37 cui, adesso, si aggiungono i Competence Centre 4.0 e gli European Digital Innovation Hub selezionati dalla Commissione Europea.

I moduli formativi, che non potranno avere durata inferiore a 24 ore, potranno essere effettuati anche in modalità online ed e-learning, a condizione che vengano assicurate specifiche modalità di controllo della partecipazione dei dipendenti.

I progetti formativi dovranno accertare il livello di competenze raggiunto tramite questionari standardizzati, messi a disposizione su una piattaforma online ai fini dei relativi controlli.

C’è poi un ultimo passaggio. Consiste in un test finale a cui verranno sottoposti i dipendenti che hanno partecipato al singolo progetto formativo e il cui superamento è la condizione essenziale per acquisire l’attestato di certificazione delle competenze raggiunte.

L’utilizzo del credito d’imposta sarà possibile dal periodo di imposta successivo al sostenimento delle spese.

Per la piena attuazione del decreto manca l’ultimo tassello, costituito appunto da un decreto direttoriale, che individuerà le modalità di pubblicazione del questionario e l’accertamento delle competenze raggiunte da ciascun soggetto che ha partecipato al progetto formativo.

I progetti che non godranno dei requisiti previsti potranno accedere solo a un credito d’imposta inferiore, rispettivamente pari al 40% per le piccole e al 35% per le medie imprese.

Occorre adesso attendere il tanto auspicato decreto per poter beneficiare di agevolazioni finalizzate a migliorare le potenzialità e le performance delle nostre aziende.

Homepage > Pubblicazioni > Formazione 4.0: al via le agevolazioni previste dal decreto Aiuti