Che il marketing digitale e l’e-commerce fossero i nuovi orizzonti per le imprese era chiaro già da tempo. La pandemia ha solo (e non è poco) premuto l’acceleratore sugli acquisti online. In questo contesto, se alcune imprese erano già pronte e ben organizzate per far fronte a nuovi volumi di vendite, molte altre – soprattutto quelle di minori dimensioni – hanno dovuto correre ai ripari per non finire in ultima posizione, schiacciate dalla concorrenza del web.
Ecco che il bando “Sicilia in digitale”, pensato dalla Regione Siciliana, si presenta alle imprese come opportunità di sostegno e diffusione della cultura digitale.
Il 2020 per le imprese italiane ha rappresentato un anno cruciale: se da un lato ci sono state chiusure per circa 390mila imprese del commercio non alimentare, al tempo stesso 85mila hanno alzato la saracinesca, spesso solo in formato virtuale. Le nuove imprese registratesi nel commercio online sono più del 12% sul totale, con un aumento del 50% rispetto l’anno precedente.
Questi numeri non sono assolutamente casuali, infatti rappresentano lo specchio dell’evoluzione di un commercio che da fisico diventa sempre più virtuale, spingendo le imprese ed i brand (anche i più blasonati) a dover rivedere le proprie strategie di marketing, rafforzare le attitudini di promozione e il piazzamento social.
In questo contesto cade a pennello la nuova agevolazione prevista dalla Regione Siciliana e dall’Assessorato Regionale delle Attività Produttive “Sicilia in digitale”, che si muove parallelamente alle linee strategiche nazionali, puntando ad incrementare il livello di digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese (Mpmi) impegnate nella produzione e valorizzazione di prodotti e servizi made in Sicily.
L’agevolazione ha la finalità di sostenere e diffondere la cultura digitale, rendendo le imprese sempre più consapevoli di quanto il marketing online e le azioni di comunicazione web rappresentino una spinta in più alle performance aziendali.
Il bando si rivolge a tutte le ditte individuali, società di capitali, società di persone, cooperative e consorzi, che alla data di presentazione della domanda:
- risultino iscritte e attive presso al Registro delle Imprese in Sicilia;
- rientrano nella definizione di MPMI di cui alla raccomandazione U.E. n 2003/361/CE;
- realizzano prodotti siciliani in una unità locale con sede in Sicilia;
- si trovano nel pieno esercizio dei propri diritti e nel normale svolgimento dell’attività;
- siano in regola con la normativa antimafia;
- siano in regola con i versamenti contributivi in caso di impresa con lavoratori dipendenti;
- non abbiano ricevuto nei due esercizi precedenti, contributi “ de minimis “ eccedenti il massimale;
- i relativi soci, amministratori ed eventuali direttori tecnici non siano stati condannati con sentenze passate in giudicato.
LE PREVISIONI SULL’E-COMMERCE. Secondo le stime relative al trend dell’e-commerce, il 2021 sembra continuare sulla stessa scia del 2020, anno in cui si sono fortemente consolidati i rapporti B2C. Le imprese che investono su strategie digitali hanno infatti come obiettivi principali fidelizzare i clienti già acquisiti, guadagnare nuove quote di mercato ed aumentare il proprio livello di awareness. In quest’ottica le spese ammissibili l’agevolazione sono perfettamente corrispondenti alle esigenze degli attori del mercato, infatti vi rientrano:
- consulenze e servizi volti a creare o migliorare la qualità del sito web da un punto di vista sia grafico che prestazionale;
- miglioramento della compatibilità del sito con i dispositivi mobili;
- azioni di comunicazione/marketing online e tramite canali social;
- acquisizioni di strumenti digitali di analisi dati;
- realizzazione di supporti audio visivi come gallerie fotografiche, cataloghi e schede prodotto;
- progettazione e sviluppo di piattaforme per la realtà aumentata 3D.
IL BANDO REGIONALE. “Sicilia in digitale” prevede spese ammissibili non inferiori ai 5.000 euro e non superiori a 10.000 euro. Il contributo a fondo perduto sarà pari al 70% o all’80% in funzione della tipologia di spesa prevista, così come indicato dagli allegati al bando, e le spese dovranno essere ultimate entro 6 mesi dalla data di pubblicazione sul sito del Dipartimento regionale per le Attività Produttive del provvedimento di concessione del contributo.
La dotazione finanziaria messa a disposizione dalla Regione per la misura in oggetto e per complessivi 1.200.000 di euro, rischia di non essere sufficientemente capiente da soddisfare le richieste di tutte le imprese e la modalità di presentazione – che può avvenire tramite upload dei file adeguatamente compilati e firmati digitalmente dal legale rappresentante – lascia presagire un vero e proprio click day.
L’occasione è dunque ghiotta, ma velocità ed un pizzico di fortuna non dovranno mancare.