15.05.25

Finanza Agevolata

Zone Economiche Speciali nel Mezzogiorno 2025: un’opportunità concreta da cogliere entro il 30 maggio

Il 30 maggio è il termine ultimo per presentare la comunicazione relativa agli investimenti da realizzare dal 1° gennaio al 15 novembre 2025 nell’ambito della Zona Economica Speciale (ZES) Unica per il Mezzogiorno.
In questa fase è richiesto esclusivamente l’invio della domanda per accedere alle agevolazioni ZES Unica: non è necessario allegare l’intera documentazione progettuale. Si tratta di una comunicazione preliminare, utile a prenotare il credito d’imposta e posizionarsi tra i beneficiari potenziali. 

Le regole sono ormai note: il decreto-legge 124/2023 ha definito le condizioni per accedere al credito d’imposta, a partire dal limite minimo di 200.000 euro per ciascun programma di investimento, fino all’elenco delle spese ammissibili – tra cui macchinari, impianti, attrezzature, e anche terreni e immobili, purché nel limite del 50% del valore complessivo dell’investimento. 

Accanto a queste disposizioni, la normativa ha previsto percentuali di agevolazione potenziate rispetto alla legge 208/2015 (il cosiddetto “Bonus Sud”) e la possibilità di cumulo con le misure “Transizione 4.0” e “Transizione 5.0”, permettendo in alcuni casi di raggiungere agevolazioni superiori all’80% del costo sostenuto. 

Uno sguardo al 2024 per capire cosa aspettarsi adesso 

Nel 2024, nonostante l’incertezza iniziale – con una prima attribuzione del credito nella misura del 17,66%, comunicata dall’Agenzia delle Entrate lo scorso luglio – le imprese hanno poi ottenuto il credito d’imposta nella sua misura piena grazie al successivo intervento normativo (decreto-legge 155/2024) e ai provvedimenti dell’Agenzia di dicembre. 

Alla fine dell’anno, le risorse stanziate dal bilancio statale si sono rivelate persino superiori al fabbisogno: oltre 933 milioni di euro non utilizzati, a conferma di un margine di copertura ampio e rassicurante. 

E per il 2025? 

Per l’anno in corso, il Governo ha stanziato 2,2 miliardi di euro. Un importo in linea con quanto allocato nel 2024, che induce a pensare che anche per quest’anno le imprese potranno ottenere l’agevolazione nella sua interezza

Da dove nasce questa fiducia? 

In primo luogo dalla coerenza tra lo stanziamento previsto e le risorse effettivamente utilizzate lo scorso anno. Inoltre, la normativa attuale prevede che, in caso di attribuzione parziale, Stato e Regioni possano intervenire con risorse integrative per garantire il credito pieno. A rafforzare questa prospettiva vi sono anche le dichiarazioni pubbliche del Commissario Unico ZES, Giosy Romano, che ha più volte ribadito l’impegno a garantire alle imprese il massimo beneficio possibile.

Un’occasione concreta, da cogliere ora 

Nel quadro di una congiuntura economica favorevole per il Sud – come confermato dai più recenti rapporti ISTAT e SVIMEZ – le ZES rappresentano una leva concreta per chi intende investire. 

Le imprese hanno oggi l’opportunità di pianificare nuovi progetti in un contesto di forti incentivi e buone prospettive di copertura

Il nostro studio, al tuo fianco 

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