Nasce per ridurre le deformazioni economiche tra Paesi dovute ai differenti livelli di tassazione, frutto di altrettanti differenti regole fiscali: è la Global Minimum Tax, che dal 1° gennaio 2024 farà ingresso in Italia per provare a “pareggiare” (se così si può dire) i conti.
La Global Minimum Tax è, infatti, una imposizione fiscale minima a livello globale, per l’appunto, rivolta a gruppi di imprese multinazionali e nazionali di rilevanti dimensioni e figlia di una direttiva comunitaria del 2022, precisamente la n. 2523.
Il Governo ha, quindi, approvato in via preliminare il decreto legislativo utile ad applicare in Italia l’imposta minima al 15% sui profitti delle multinazionali e le imprese con almeno 750 milioni di fatturato annuo che operano nel nostro Paese, indipendentemente dal fatto che vi abbiano sede o uffici.
Ad oggi c’è, dunque, una bozza di decreto legislativo che vuole, appunto, fare chiarezza nel sistema fiscale italiano, recependo la direttiva comunitaria e sviluppandosi sulla traccia europea. Tuttavia, il termine per confermare le regole di attuazione della imposizione fiscale minima coincide con la fine del 2023, termine ultimo per approvare il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022.