Chi non sarebbe attratto da un rimborso fiscale? Ed è proprio su questa innegabile attrazione che è centrata una campagna di pishing a tema “Rimborso fiscale”, sfruttando l’immagine dell’Agenza delle Entrate.
A mettere in guardi gli utenti è proprio la stessa Agenzia, che con un’apposita comunicazione nel proprio sito istituzionale, nell’avviso del 9 aprile 2024 mette in guardia i propri utenti e raccomanda di non fornire i propri dati, unitamente a «non cliccare sui link in esse presenti; non scaricare, aprire e compilare eventuali allegati; non fornire credenziali d’accesso, dati personali e coordinate bancarie in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni».
MA COS’E’ IL PISHING? Si tratta di un termine inglese che, letteralmente, si traduce in “pescare” perché riassume l’intenzione di un malintenzionato di acciuffare la vittima in Internet con email truffa fingendosi un ente affidabile, invitandolo, con motivazioni convincenti, a fornire le proprie informazioni personali, ma anche dati finanziari e codici di accesso.
Parola d’ordine, quindi, attenzione.
L’Agenzia delle Entrate: «disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea. In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente».
