Si rinnova di altri tre anni lo split payment, (scissione dei pagamenti) dell’Iva, la misura nata per contrastare l’evasione fiscale ed in direttura di arrivo il prossimo 30 giugno. L’anno di scadenza è adesso il 2026, così come annunciato in una nota stampa del Ministero dell’Economia e della Finanza in data 9 maggio 2023.
Come si legge nel comunicato stampa: “In vista dell’attuazione della riforma fiscale, in cui è prevista una revisione organica del sistema, il Ministero dell’economia e delle finanze comunica che è in arrivo il via libera degli organismi Ue al rinnovo dell’autorizzazione ad applicare lo split payment (scissione dei pagamenti) dell’IVA, in scadenza il 30 giugno 2023.
Il meccanismo – già autorizzato con decisione di esecuzione 2017/784 del Consiglio Ue e successivamente modificata con decisione di esecuzione 2020/1105 del Consiglio Ue – si applica alle operazioni effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni nonché degli enti pubblici economici e delle fondazioni, delle società controllate o partecipate da pubbliche amministrazioni o da enti e fondazioni e nei confronti di società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
Con l’autorizzazione lo split payment continuerà pertanto ad applicarsi senza soluzione di continuità e, almeno nella prima fase, nei confronti dei medesimi soggetti oggi interessati dalla misura”.
COS’E’ LO SPLIT PAYMENT. Lo split payment o scissione dei pagamenti è una forma di liquidazione IVA applicata ai rapporti di vendita/acquisto tra aziende o professionisti e la Pubblica Amministrazione. Questa procedura, inclusa nella Legge di Stabilità 2015, devia dalla regola generale secondo cui l’IVA viene addebitata in fattura al cliente e poi versata dal fornitore, ma impone invece che sia la Pubblica Amministrazione a farlo direttamente. Per l’applicazione dello split payment è necessario emettere una fattura elettronica verso la PA (TeamSystem.it).