L’idea c’è, ma se ne attende l’operatività.
Superata la quarantena ci sarà da sbracciarsi per rendere le aziende – soprattutto quelle rimaste sempre attive, come supermercati, industrie, poste, ecc. – quanto più sterilizzate possibile. E questo il decreto Cura Italia lo ha previsto. Sono in arrivo, infatti, due nuovi incentivi per debellare la “paura” del contagio nei luoghi di lavoro, a tutela della salute e della sicurezza di lavoratori e utenti. La misura fiscale va, quindi, a favore di imprese e professionisti che assicurano adeguati livelli di protezione, così come prescritto dall’accordo sottoscritto tra Governo e parti sociali il 14 marzo 2020.
La prima misura di incentivazione prevede un contributo a favore delle imprese per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc.) Per la concessione dei contributi, erogati tramite Invitalia, è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro, che saranno messi a disposizione dall’Inail a valere sulle risorse già programmate nel bilancio di previsione 2020 dello stesso istituto per il finanziamento dei progetti per la sicurezza sul lavoro. Si dovrebbe trattare, però, di un’agevolazione temporanea, che sarà valida solo per il periodo di imposta 2020.
La seconda agevolazione, invece, prevede un credito d’imposta, riconosciuto per il periodo d’imposta 2020, per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro. Il bonus è rivolto ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione ed è concesso nella misura del 50% dell’importo delle spese, con un tetto di 20mila euro.
Le disposizioni applicative dovranno essere definite entro il 16 aprile (30 giorni dall’entrata in vigore del decreto Cura Italia) con apposito decreto emanato dal ministro dello Sviluppo economico e dal ministro dell’Economia e delle Finanze.
Vanno ancora comprese, quindi, le modalità di fruizione delle agevolazioni e chiarite le misure dei nuovi incentivi. Intanto, però, prevederne il bisogno pone già in una posizione di vantaggio.
