Intelligenza artificiale, internet of think, blockchain, edge computing e tecnologie quantistiche: sono queste le “braccia” operative della tecnologia 5G su cui il Ministero delle imprese e del Made in Italy dedica 11 milioni di euro. Tanto è il plafond messo a disposizione di enti pubblici e imprese per favorire lo sviluppo digitale.
Occorre fare, comunque, un po’ di chiarezza. L’obiettivo digitale si vuole raggiungere tramite una sorta di trasferimento di competenze tra le cosiddette Case delle tecnologie emergenti e stakeholder del mercato. Ecco perché risulta indispensabile che le imprese si aggreghino ad enti pubblici capofila, quali possono essere le università e i centri di ricerca, sia nella forma pubblica che privata.
IN COSA CONSISTE LA MISURA. Il Programma di supporto alle tecnologie 5G promuove il miglioramento dei servizi attraverso l’adozione di nuove tecnologie quali Blockchain, Intelligenza Artificiale, Internet delle cose (IoT), Edge computing e Tecnologie quantistiche, attraverso centri di trasferimento tecnologico (le “Case delle tecnologie emergenti”) per far confluire le competenze delle università con le richieste del mercato.
Con decreto ministeriale del 21 novembre 2022 il Ministero ha avviato la promozione sul territorio nazionale di progetti di sperimentazione, in continuità con quanto previsto dal decreto ministeriale del 26 marzo 2019, rivolti allo sviluppo di prodotti, processi, servizi o modelli di business e organizzativi innovativi realizzati attraverso le tecnologie emergenti, grazie all’uso e allo sviluppo delle reti mobili ultra veloci (5G) e alla ricerca sulle reti mobili di nuova generazione (6G) (Fonte: mise.gov.it).
La domanda di partecipazione deve essere redatta secondo le modalità previse dal bando e presentata entro le ore 12 del 19 maggio 2023.