Con l’approvazione ieri in Senato del decreto Milleproroghe, le Srl (cosiddette “nano-imprese”), che per due esercizi consecutivi hanno almeno uno dei tre parametri previsti dall’art. 2477 del Codice Civile (https://www.vitaleassociati.com/pubblicazioni/la-nomina-dei-revisori-secondo-il-nuovo-codice-della-crisi-dimpresa/) , potranno nominare i revisori entro l’approvazione del Bilancio 2019.
A seguito della conversione del decreto legge 162/2019, si riscontra una situazione di disparità tra le imprese che hanno provveduto alla nomina dei revisori entro l’originario termine del 16 dicembre 2019 (come previsto dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza), e quelle che provvederanno alla nomina entro l’approvazione del bilancio 2019. E ciò lascia l’amaro in bocca.
Le Srl che sin da subito hanno adempiuto a un obbligo di legge adesso dovranno sopportare costi maggiori rispetto a quelle che, invece, hanno eluso le disposizioni originarie, trovandosi ancora sprovviste dell’organo di controllo. I revisori, dalla loro, non possono fare sconti: è un obbligo di legge adempiere all’esercizio delle rispettive funzioni, a decorrere dalla data di nomina. Quando contattato, infatti, il revisore ha svolto le procedure preliminari alla nomina che hanno portato alla sottoscrizione della lettera di incarico.
Ad oggi rimangono, quindi, discriminate le Srl con dentro già un organo di controllo. Si auspica, quindi, un’azione del Legislatore che renda facoltativa l’attività dei revisori per il 2019, facendola così partire dal 2020. A beneficio di aziende e revisori.