In un periodo storico, come l’attuale, in cui i riflettori sono puntati sul cambiamento climatico e sulla sostenibilità ambientale, l’agroalimentare è sicuramente un settore su cui si pone particolare attenzione.
A primi impatto, quindi, sembrerebbe uno spreco dedicare “fette” di terra a scopi diversi da quello della produzione di materie prime. Soprattutto, se si pensa che l’agricoltura e la produzione alimentare sono essenziali per soddisfare le esigenze globali di nutrizione. Non di meno, però, va detto che rappresentano una notevole fetta del consumo energetico mondiale.
È proprio questo uno dei motivi principali per il quale il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) ha deciso di stanziare, tramite la pubblicazione del bando “Parco Agrisolare”, più di 2 miliardi di euro nel settore agricolo e industriale.
Rivoluzionare l’energia nel cuore dell’agricoltura italiana è l’obiettivo vincente di questa misura innovativa. L’intento principale è quello di innalzare il livello di sostenibilità e competitività del settore, impegnandosi a sostenere gli investimenti destinati alla creazione di impianti solari, senza compromettere la preziosa terra agricola.
In Italia, patria della gastronomia, ci troviamo di fronte ad una realtà non trascurabile: il nostro consumo energetico diretto nella produzione alimentare è uno dei più elevati in Europa. Questo implica costi considerevoli, che pesano sulle spalle delle aziende agricole con oltre il 20% dei loro costi variabili. È un momento cruciale per cambiare rotta.
La proposta del governo mira a trasformare radicalmente il panorama energetico dell’agricoltura e dell’agroindustria, dando un vero e proprio volto verde all’energia.
Il bando, giunto nel 2024 alla terza edizione, sarà pubblicato prossimamente, ma possiamo fare chiarezza su alcuni punti prendendo come riferimento il bando dell’anno precedente, poiché non si discosterà molto da quanto già pubblicato .
IL BANDO “PARCO AGRISOLARE”. L’investimento persegue l’obiettivo di creare e migliorare l’infrastruttura connessa allo sviluppo, all’adeguamento e all’ammodernamento dell’agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’approvvigionamento e il risparmio energetico e idrico.
In particolare, si intende selezionare e finanziare progetti che prevedono l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’ attività dei soggetti beneficiari, ivi compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.
GLI INTERVENTI AMMISSIBILI. Innanzitutto, occorre dire che si tratta di interventi da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, e devono prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.
Unitamente alle attività precedenti, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:
- rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;
- realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato;-
- realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’
L’entità dei contributi erogati varia in base all’area geografica e alla tipologia di impresa, secondo il seguente schema:
- fino all’80% per le imprese agricole di produzione primaria, nei limiti dell’autoconsumo e senza possibilità di vendere l’energia prodotta;
- per le imprese agricole di produzione primaria, con la possibilità di vendere l’energia prodotta sul mercato e quindi senza vincoli di autoconsumo. Le percentuali dell’agevolazione variano in base alle dimensioni aziendali ed all’area geografica: 50% per le piccole imprese, 40% per le medie imprese, 30% per le grandi imprese. Tale contributo aumenta del 15% per ogni categoria per le imprese agricole nelle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia);
- per le imprese attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli la percentuale di agevolazione varia in base alla potenza dell’impianto fotovoltaico: se è compresa tra 6kWp e 200 kWp il contributo è pari all’80%,se è compresa tra 200kWp e 500 kWp il contributo è pari all’65%, se è compresa tra 500 kWp e 1000 kWp il contributo è pari all’50%;
- per le imprese che trasformano prodotti agricoli in non agricoli, le percentuali dell’agevolazione variano in base alle dimensioni aziendali ed all’area geografica: 50% per le piccole imprese, 40% per le medie imprese, 30% per le grandi imprese. Tale contributo aumenta del 15% per ogni categoria per le imprese agricole nelle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Ma quali sono i vantaggi di investire nell’agrisolare?
Sicuramente, è possibile mettere, in cima a tutti, il vantaggio dell’uso razionale delle risorse.
Il ciclo produttivo di ogni realtà imprenditoriale va sempre più veloce, forte di una competizione che non lascia spazio ad alcuna esitazione, e il consumo di energia è in costante crescita.
Ciò implica la diffusione – soprattutto nel settore industriale, che necessita di ampi volumi produttivi – dell’economia circolare per massimizzare i profitti, riducendo i consumi. O comunque, sfruttando quanto di positivo è possibile realizzare tramite l’installazione di mezzi alternativi di produzione energetica, dati nel caso specifico da installazioni di pannelli fotovoltaici in ampie estensioni di terreno.
E senza andare troppo lontano, la Sicilia, che è terra rurale per eccellenza, può sicuramente essere anche “terra promessa” di industriali in cerca di nuova, ed efficiente, energia.
Foto di American Public Power Association su Unsplash