Il tanto atteso decreto Riaperture, approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri, prevede dal 26 aprile l’applicazione di nuove regole su spostamenti e aperture delle attività economiche, in particolare quelle legate al mondo della ristorazione.

Fino al 31 luglio, salvo imprevisti, c’è il ritorno delle zone gialle che, per decreto, erano state proibite durante il periodo pasquale. I servizi di ristorazione, in zona gialla, potranno quindi riaprire il servizio al tavoli, ma esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti, nonché dei protocolli.

Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti. Dal 1° giugno è possibile anche l’attività al chiuso, con consumo al tavolo, dalle 5 fino alle 18 o fino a un diverso orario stabilito con apposita deliberazione del Consiglio dei ministri.

Nelle zone arancioni e rosse continuano ad applicarsi le regole già note: pertanto, le attività sono sospese ma resta possibile la sola ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Anche in questo caso, per bar e altri esercizi simili senza cucina, l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18.

 

LE RIAPERTURE. La zona gialla permette la ripartenza di spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto, ma esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi sia per il personale. La capienza consentita non può superare il 50% di quella massima autorizzata e gli spettatori devo essere entro le mille presenze per gli spettacoli all’aperto e cinquecento per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.

 

Dal 1° giugno, inoltre, funzioneranno allo stesso modo anche gli eventi e le competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip), riguardanti gli sport individuali e di squadra, organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali. In questo caso, la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a mille per impianti all’aperto e a cinquecento per impianti al chiuso.

 

Il 15 maggio segna il turno delle piscine all’aperto, che a partire da questa data potranno riaprire. Potranno svolgersi anche le attività degli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali e altre strutture ad essi assimilabili nei giorni festivi e prefestivi.

 

Per le palestre bisogna aspettare il 1° giugno, mentre gli sport di squadra anche di contatto, purché all’aperto, possono essere svolti dal 26 aprile.

 

Dal 15 giugno è possibile svolgere in presenza fiere, ferma restando la possibilità di svolgere, anche in data anteriore, attività preparatorie che non prevedono afflusso di pubblico; mentre dal 1° luglio riaprono centri termali e parchi divertimento e possono svolgersi convegni e congressi. 

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