Le regioni dovranno aggiornare, entro il 31 luglio, i prezzari sui materiali da costruzione per la definizione delle gare d’appalto. A prevederlo è il decreto Aiuti, nato per fronteggiare il rincaro dei prezzi a seguito del conflitto bellico tra Russia e Ucraina. Se le regioni non procederanno all’aggiornamento entro la scadenza prestabilita, nei successivi 15 giorni i prezzi saranno aggiornati dal Ministero delle infrastrutture.
LO STATO DEI FATTI. I prezzari che vengono applicati adesso e automaticamente aumentati del 20%, in attesa degli aggiornamenti delle regioni, sono stati approvati a fine 2021. Il riferimento resta il Prezzario ministeriale attualmente in vigore.
Nel caso in cui i prezzari aggiornati prevedano aumenti inferiori al 20%, i conguagli saranno effettuati in sede di Stato avanzamento lavori (Sal). Le imprese colpite dall’incremento dei prezzi, ottengono una compensazione pari al 90% dell’eccedenza.
COME COMPENSARE IL CARO MATERIALI. Sulla base dei prezzari aggiornati, le imprese titolari di contratti pubblici possono chiedere alle stazioni appaltanti la compensazione per i maggiori costi sostenuti in seguito agli aumenti dei prezzi, indicando la quantità dei materiali impiegati.
La compensazione dell’aumento dei prezzi, che spetta solo ed esclusivamente per quelli in elenco, è determinata applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati, le variazioni dei relativi prezzi con riferimento alla data dell’offerta, eccedenti l’8% se riferite esclusivamente all’anno 2021 ed il 10% complessivo se riferite a più anni.
Per i contratti soggetti al nuovo codice, le compensazioni sono determinate al netto delle compensazioni già riconosciute o liquidate.
Le stazioni appaltanti provvederanno al pagamento dei maggiori costi sostenuti e, nel caso non disponessero delle risorse, potranno avvalersi del Fondo costituito presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims).