21.10.22

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Pnrr e transizione ecologica: +47% degli investimenti ai porti del Mezzogiorno

Anche i porti sono coinvolti nella transizione ecologica. A tal proposito, il Governo ha reso pubblico, nei giorni scorsi, il rapporto “Investimenti e riforme del Pnrr per la portualità”, in cui si evincono interventi, complessivamente, in 47 porti localizzati in 14 regioni e di competenza di 16 Autorità di sistema portuale.

La notizia favorevole al Mezzogiorno è che circa il 47% degli investimenti va ai porti del Sud Italia, il 38% a quelli del Nord e il restante 15%  a quelli del Centro.

A livello regionale, la Sicilia e la Liguria fanno la parte dei leoni: alla Sicilia, infatti, sono stati assegnati circa 1,1 miliardi; più del doppio alla Liguria, considerati anche i lavori per la nuova diga foranea di Genova.

PROGETTI SOSTENIBILI. Gli investimenti sono accompagnati da numerose riforme riguardanti l’organizzazione delle attività portuali, la semplificazione e la digitalizzazione delle operazioni logistiche, le regole del trasporto marittimo.

Ma cinque sono gli ambiti di intervento: promuovere lo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici; procedere all’elettrificazione delle banchine (cold ironing); aumentare la capacità portuale tramite opere di dragaggio e nuovi moli e piattaforme; sviluppare le aree retroportuali (ultimo/penultimo miglio ferroviario e stradale) e tendere all’efficienza energetica.

Rilevanti sono anche gli investimenti infrastrutturali per lo sviluppo delle Zone economiche speciali (Zes).

Nel Rapporto vengono anche descritte le numerose riforme, alcune delle quali previste dal Pnrr, attuate o avviate nell’ultimo biennio: da quella per la semplificazione della pianificazione portuale a quella per la ridefinizione dei processi per l’aggiudicazione delle concessioni portuali, dalla normativa per l’efficientamento energetico dei porti e gli interventi di cold ironing, con l’attribuzione ai porti della qualifica di “comunità energetiche”, alla riorganizzazione dello sviluppo della Piattaforma logistica nazionale per la rete dei porti e degli interporti.

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