Conoscere il valore della propria azienda nel mercato europeo è requisito essenziale per costruire in maniera più competitiva il futuro stesso dell’azienda, estendendo i propri servizi in nuovi e più territori nazionali.
Utile allo scopo è avvalersi della consulenza aziendale di un esperto, meglio ancora se lo Stato la rimborsa. Il bonus consulenza su quotazione Pmi, prorogata dall’ultima legge di bilancio a tutto il 2021, è volta a rafforzare la patrimonializzazione e a favorire la crescita anche organizzativa e gestionale delle piccole e medie imprese.
Si tratta di un credito d’imposta per i costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre del 2021 per la quotazione sui mercati regolamentati della Ue delle Pmi. L’incentivo è stato introdotto dalla legge di bilancio 2018 ed esteso al 31 dicembre 2021 dalla legge di bilancio 2021.
L’agevolazione è finalizzata a favorire la crescita anche in termini organizzativi e gestionali delle Pmi. Prevede che le piccole e medie imprese che intendono quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo possano fruire di un credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, fino a un massimo di 500mila euro.
Lo sconto non concorre alla formazione del reddito e neppure alla base imponibile dell’Irap. Sarà compito del Ministero dello sviluppo economico, la percentuale massima del credito d’imposta e comunica alle Pmi il riconoscimento dell’agevolazione e l’importo effettivamente spettante.
Leggi anche “La valutazione d’azienda: perché serve e i principali metodi di analisi”